Si chiama Albus Alpacas ed è la creatura di Cecilia Scheggi, classe 1994, da 7 anni allevatrice di alpaca. Un luogo speciale, immerso nella natura, a Sasso D’Ombrone (Grosseto), a 30 minuti tra il mare e la montagna. Un luogo dove, ormai da diversi anni, non solo è possibile conoscere da vicino i vari esemplari – docili e mansueti – ma anche rilassarsi nelle passeggiate con l’alpaca, cimentarsi nell’alpaca trekking o in emozionanti visite guidate dell’allevamento.

Esperienze alle quali, adesso, si aggiunge una nuova avventura, rivolta e dedicata ai più fragili, organizzata con la collaborazione del Comune di Cinigiano che si occuperà di indirizzare alla struttura gli utenti.

“A partire da marzo 2022 – annuncia Cecilia Scheggi – ho deciso di mettere a disposizione alcune ore settimanali per erogare servizi gratuiti di alpaca terapia ad utenti con disabilità. Per adesso nei giorni infra settimanali e se possibile nel weekend la mattina presto,  ma stiamo lavorando per avere altro personale così da poter inserire già da subito anche un turno fisso il sabato mattina o la domenica mattina”.

“La mia speranza – aggiunge – è di poter accogliere utenti provenienti da tutta la Toscana e non solo. Per il 2023 ho già in programma adibire un’altra parte dell’allevamento a questo servizio e di collaborare con associazioni di volontariato della provincia di Grosseto così da poter fare questo servizio tutti i giorni”.

“Siamo orgogliosi di questa iniziativa – afferma la sindaca del Comune di Cinigliano Romina Sani – da parte di una giovane donna del nostro territorio, che dimostra come ci sia spazio per le idee imprenditoriali per le quali questa amministrazione è a disposizione, riconoscendone il valore e l’originalità, motori attrattivi per il territorio. Tra l’altro, il significato sociale dell’esperienza dell’alpacaterapia impreziosisce ulteriormente il lavoro di Cecilia Scheggi, che dimostra attenzione e sensibilità. Anche per questo ci congratuliamo ed esprimiamo la nostra viva soddisfazione per il successo che Albus Alpacas sta riscontrando”.

Come funziona il servizio di alpaca terapia

Consiste nel portare gli utenti progressivamente sempre più vicini agli alpaca, fin dentro il recinto, dove potranno interagire dando loro da mangiare, carezzandoli e godendosi l’empatia di questo animale. Non solo: potranno toccare alcuni campioni della loro morbida lana, ottimo antistress naturale.

Perchè l’alpaca terapia?

Prosegue Cecilia: “Durante le mie attività di passeggiate con alpaca, alpaca trekking e visite dell’allevamento, ho maturato la convinzione che dovevo fare qualcosa per aiutare anche gli utenti vulnerabili a vivere la bellissima esperienza che è l’interazione con gli alpaca, mettendoli il più possibile a proprio agio, con esperienza personalizzate e personale dedicato.

I miei alpaca sono addestrati ad interagire con le tantissime persone che ogni giorno, durante tutto l’anno, vengono a trovarli per una visita oppure per una passeggiata con alpaca o per un alpaca trekking.

Negli ultimi 2 anni mi è capitato varie volte di ospitare utenti con diversi tipi di disabilità ed ho visto che, con la giusta organizzazione, è possibile offrire la possibilità di vivere queste emozioni che hanno evidenti effetti positivi sulla salute psicofisica di che le vive. È scientificamente provato che il contatto con gli animali, che sia parte di una terapia assistita oppure o una interazione occasionale svolta in autonomia, ha numerosi benefici sulla salute psicofisica delle persone, specialmente su anziani o soggetti vulnerabili”.

L’alpaca terapia nel resto del mondo

Già da moltissimi anni a Portland (Oregon – Usa) e Vancouver (Canada), alpaca e lama vengono utilizzati all’interno di Ospedali e Centri per l’Infanzia, facendo interagire con animali addestrati gli ospiti delle strutture, riscontrando un effetto motivazionale, rilassante specialmente per bambini con autismo facendoli centrare su nuovi obbiettivi, riduzione dello stress e della pressione sanguigna.

In Germania, ad esempio, vengono utilizzati regolarmente gli alpaca presso un centro anziani riscontrando un notevole effetto antidepressivo e motivazionale nei confronti degli ospiti che si impegnano a dare da mangiare agli animali, accudirli ed interagire con loro

La storia dell’allevamento Albus Alpaca

Un colpo di fulmine, quello tra Cecilia – allora 19enne – e gli Alpaca: una visita in un allevamento di alpaca in Inghilterra, la trasformazione di un appezzamento di terra di proprietà della sua famiglia di origine, e i primi 20 alpaca (19 femmine e uno stallone) oggi diventati 36.

“Tosiamo e stocchiamo ogni anno loro fibra pregiata con l’obbiettivo di creare una linea di abbigliamento tutta nostra, di alpaca italiani, filata in Italia, confezionata in Italia e venduta dall’Italia. L’allevamento è formato principalmente da alpaca di colore bianco (da qui il nome Albus che significa bianco) che generalmente è il più pregiato, ma piano piano la nostra intenzione è di incrementare il numero di alpaca colorati per la felicità di tutti i bambini che verranno a trovarci”.


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